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Negli ultimi anni, l’energia solare è diventata una delle tecnologie più accessibili e vantaggiose per ridurre i costi energetici, oltre che per abbattere l’impatto ambientale. Il fotovoltaico, grazie ai progressi tecnologici e agli incentivi statali, è ormai una scelta popolare sia per le abitazioni private che per i condomini. Tuttavia, non tutti gli impianti fotovoltaici sono uguali: la tipologia di abitazione influisce notevolmente sull’installazione, sui costi e sui benefici.Se stai pensando di installare un impianto fotovoltaico, conoscere queste differenze ti aiuterà a fare la scelta più adatta alla tua abitazione e alle tue esigenze.

1. Impianto fotovoltaico per villette a schiera

Caratteristiche principali:

  • Spazi limitati per i pannelli: In una villetta a schiera, lo spazio disponibile sul tetto è spesso più limitato rispetto a una casa indipendente. Questo può influire sulla dimensione dell’impianto, ma è comunque possibile installare un impianto sufficiente per coprire il fabbisogno energetico di una famiglia, soprattutto se il consumo non è eccessivo.
  • Autonomia energetica: Il vantaggio di una villetta a schiera è che si può installare un impianto fotovoltaico ad uso esclusivo per la propria abitazione. L’energia prodotta sarà destinata solo alla propria unità abitativa, garantendo una gestione diretta dei consumi.
  • Accordi condominiali: Anche se le villette sono considerate abitazioni autonome, alcune fanno parte di piccoli complessi residenziali con regolamenti condominiali. In questi casi, potrebbe essere necessario ottenere l’approvazione del condominio o degli altri proprietari per l’installazione, soprattutto se si tratta di impatti estetici sulla facciata.

Vantaggi:

  • Autoconsumo diretto: Tutta l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico può essere utilizzata direttamente dalla villetta.
  • Risparmio ottimizzato con un accumulo: Un sistema di accumulo (batterie) consente di migliorare ulteriormente il risparmio immagazzinando energia per le ore serali.

Svantaggi:

  • Spazio limitato: La superficie disponibile per i pannelli solari può essere ridotta rispetto a una casa indipendente, specialmente se ci sono più piani o altre villette adiacenti che creano ombreggiature.

2. Impianto fotovoltaico per casa indipendente

Caratteristiche principali:

  • Massima libertà d’installazione: Una casa indipendente offre il massimo della flessibilità. Si può installare un impianto fotovoltaico più grande, sfruttando l’intera superficie del tetto e, se necessario, anche aree adiacenti come il giardino o strutture esterne. Questo permette di installare un sistema che copre gran parte o tutto il fabbisogno energetico della famiglia.
  • Possibilità di espansione: Le case indipendenti consentono di integrare facilmente anche sistemi di accumulo e altre tecnologie, come le pompe di calore o le stazioni di ricarica per veicoli elettrici, migliorando l’efficienza energetica complessiva.

Vantaggi:

  • Grande potenza installabile: Spesso il tetto è più grande, permettendo di installare un numero maggiore di pannelli. Un impianto più grande significa maggiore produzione di energia e, quindi, un risparmio più elevato.
  • Sostenibilità a lungo termine: Le case indipendenti hanno il potenziale per diventare completamente autosufficienti dal punto di vista energetico, con la possibilità di sfruttare al massimo l’autoconsumo e lo scambio sul posto.
  • Nessuna approvazione condominiale: Non essendoci altri proprietari o amministratori coinvolti, si ha piena autonomia sulle decisioni relative all’impianto.

Svantaggi:

  • Costi iniziali più elevati: A seconda della dimensione dell’impianto, i costi di installazione possono essere più alti rispetto a una villetta a schiera o un appartamento, ma i benefici nel lungo termine sono maggiori.

3. Impianto fotovoltaico per condominio

Caratteristiche principali:

  • Impianto condominiale o autonomo: Nei condomini è possibile optare per due soluzioni principali:
    • Impianto fotovoltaico centralizzato: Serve a coprire i consumi delle parti comuni del condominio, come l’illuminazione delle scale, gli ascensori o il riscaldamento centralizzato. Questo tipo di impianto riduce le spese condominiali ma non copre i consumi degli appartamenti.
    • Impianto fotovoltaico individuale: È più complesso, poiché richiede di destinare porzioni del tetto a singoli condomini. Non tutti gli appartamenti possono avere accesso diretto all’energia prodotta, soprattutto nei palazzi più grandi. Tuttavia, se il regolamento condominiale lo consente e si trova un accordo tra i condomini, si possono realizzare impianti individuali.
  • Gestione complessa: L’installazione di un impianto fotovoltaico in un condominio richiede spesso l’approvazione della maggioranza dei condomini e la modifica del regolamento condominiale. Questo può rendere il processo più lungo e burocratico rispetto a una casa indipendente o una villetta.

Vantaggi:

  • Riduzione delle spese condominiali: Un impianto centralizzato può ridurre significativamente le spese energetiche per le parti comuni, con vantaggi per tutti i condomini.
  • Possibilità di comunità energetica: In alcuni casi, i condomini possono organizzarsi per creare una comunità energetica, condividendo l’energia prodotta tra i vari appartamenti e ottimizzando il risparmio.

Svantaggi:

  • Condivisione dello spazio sul tetto: Il tetto deve essere condiviso tra più condomini, il che può limitare lo spazio disponibile per installare un impianto fotovoltaico di grande capacità. Inoltre, può essere necessario risolvere questioni di ombreggiatura tra gli edifici.
  • Burocrazia: Il processo decisionale all’interno di un condominio può essere complesso e richiedere molto tempo, poiché deve essere approvato da una parte consistente dei condomini. Inoltre, eventuali modifiche al regolamento possono richiedere consulenze legali.

La scelta migliore dipenderà dalle esigenze energetiche e dalle caratteristiche specifiche dell’edificio, ma in ogni caso, il fotovoltaico resta una delle soluzioni più efficaci per ridurre i costi energetici e contribuire alla sostenibilità ambientale.

Il rendimento di un impianto fotovoltaico dipende fortemente dalle condizioni climatiche e meteorologiche. Anche se i pannelli solari sono progettati per funzionare in diverse situazioni, l’efficienza può variare significativamente in base a fattori come l’intensità della luce solare, la temperatura e le condizioni atmosferiche. In questo articolo analizziamo come il clima influisce sulle prestazioni dei pannelli solari e cosa aspettarsi in base al meteo.

1. Intensità della Luce Solare

L’intensità della luce solare è il fattore principale che determina la quantità di energia prodotta da un impianto fotovoltaico. Maggiore è l’esposizione alla luce diretta del sole, maggiore sarà la produzione di energia. Tuttavia, diversi fattori climatici influenzano la quantità di luce solare che raggiunge i pannelli:

  • Giornate soleggiate: Quando il cielo è sereno e senza nuvole, i pannelli solari possono funzionare al massimo della loro capacità. La produzione di energia è ottimale nelle ore centrali del giorno, quando il sole è alto.
  • Giornate nuvolose: Anche se la produzione è ridotta, i pannelli fotovoltaici continuano a generare elettricità grazie alla luce diffusa. In condizioni di copertura nuvolosa leggera, la produzione può scendere dal 10% al 25% rispetto a una giornata soleggiata. Tuttavia, nelle giornate molto nuvolose o con pioggia, la produzione può calare sensibilmente.

2. Temperatura

Anche se i pannelli solari sfruttano la luce del sole per produrre energia, le alte temperature possono paradossalmente ridurne l’efficienza.

  • Temperature elevate: A temperature superiori ai 25°C, l’efficienza dei pannelli fotovoltaici tende a diminuire. Questo fenomeno è dovuto all’aumento della resistenza interna delle celle fotovoltaiche, che provoca una leggera perdita di potenza. L’efficienza diminuisce generalmente dell’1% per ogni grado sopra i 25°C. Questo significa che, in climi molto caldi, nonostante l’abbondante luce solare, i pannelli potrebbero produrre meno energia rispetto a climi più freschi.
  • Climi freddi: I pannelli fotovoltaici funzionano meglio in ambienti freschi. Le basse temperature, abbinate a una buona esposizione solare, possono effettivamente migliorare la performance complessiva, perché riducono la resistenza elettrica nelle celle. In montagna o nelle regioni settentrionali, i pannelli possono ottenere una buona efficienza, specialmente nelle giornate invernali limpide.

3. Vento e Condizioni Estreme

Il vento può influenzare indirettamente le prestazioni dei pannelli fotovoltaici. Anche se il vento non aumenta direttamente la produzione di energia, può aiutare a raffreddare i pannelli, contrastando gli effetti negativi delle alte temperature.

  • Vento moderato: Può essere benefico per i pannelli fotovoltaici, mantenendo la temperatura delle celle più bassa e migliorando l’efficienza.
  • Condizioni estreme: Tempeste, grandinate o nevicate intense possono ridurre temporaneamente la produzione di energia. In casi di grandine, i pannelli solari sono progettati per resistere a danni, ma è sempre bene monitorare lo stato del sistema dopo condizioni meteorologiche estreme.

4. Neve e Gelo

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la neve non blocca necessariamente la produzione di energia solare. Infatti, i pannelli solari possono funzionare bene anche in inverno, a patto che non siano completamente coperti di neve. La neve fresca che si deposita sui pannelli può riflettere la luce solare, aumentando l’illuminazione che raggiunge i pannelli stessi.

  • Neve sui pannelli: Se uno strato significativo di neve copre i pannelli, la produzione di energia si riduce fino a che i pannelli non sono nuovamente esposti. Tuttavia, i pannelli sono installati con un’inclinazione che permette alla neve di scivolare via più facilmente.
  • Temperature sotto zero: I pannelli fotovoltaici non risentono del gelo, ma, come detto, le basse temperature migliorano l’efficienza del sistema. Anche con temperature molto basse, i pannelli continuano a produrre energia quando esposti alla luce solare.

5. Pioggia

La pioggia non influisce direttamente sull’efficienza dei pannelli solari, sebbene giornate piovose riducano l’energia prodotta a causa della minore esposizione solare. La pioggia lava via la polvere, i pollini e altri detriti che si possono accumulare sui pannelli, migliorando così l’efficienza complessiva del sistema. Dopo una pioggia, i pannelli solari tendono a funzionare meglio grazie a una maggiore pulizia delle superfici.

6. Umidità e Nebbia

L’umidità e la nebbia possono ridurre la quantità di luce solare diretta che raggiunge i pannelli, con un conseguente calo temporaneo della produzione. Tuttavia, nelle regioni con alta umidità, la riduzione della produzione non è drastica, in quanto i pannelli riescono comunque a convertire la luce diffusa.

Conclusione

Il clima ha un impatto significativo sulle prestazioni dei pannelli solari, ma gli impianti fotovoltaici sono progettati per adattarsi a diverse condizioni atmosferiche. Anche in climi meno ideali, come aree nuvolose o con temperature elevate, i pannelli fotovoltaici continuano a produrre energia. L’ottimizzazione dell’installazione, con un’inclinazione corretta e una buona manutenzione, può aiutare a migliorare la resa anche nelle giornate meno favorevoli.

Investire in un impianto fotovoltaico rimane una scelta vantaggiosa, specialmente se si considerano i progressi nella tecnologia e i meccanismi di accumulo che possono compensare i periodi di minore produzione.

Negli ultimi anni, gli impianti fotovoltaici con accumulo stanno diventando sempre più popolari grazie alla loro capacità di massimizzare l’autoconsumo energetico e di aumentare l’indipendenza dalle forniture tradizionali.

Come Funziona un Impianto Fotovoltaico con Accumulo?

Un impianto fotovoltaico con accumulo si basa sullo stesso principio di un impianto fotovoltaico tradizionale: cattura l’energia solare e la trasforma in elettricità. Tuttavia, l’aggiunta di un sistema di accumulo (o batteria) permette di immagazzinare l’energia prodotta in eccesso per utilizzarla quando non c’è produzione solare, come durante la notte o nelle giornate nuvolose.

Vantaggi di un Impianto Fotovoltaico con Accumulo

  1. Maggiore Autoconsumo Energetico Il principale vantaggio di un impianto con accumulo è la capacità di aumentare l’autoconsumo. Con una batteria puoi conservare questa energia per i momenti di bisogno, riducendo la dipendenza dalla rete elettrica.
  2. Risparmio Economico Aumentare l’autoconsumo significa ridurre l’acquisto di energia elettrica dalla rete, che, soprattutto nelle ore di picco, può avere costi elevati. Questo si traduce in un abbattimento delle bollette elettriche. Sebbene l’investimento iniziale per un impianto con accumulo sia più alto, i risparmi a lungo termine compensano il costo aggiuntivo.
  3. Maggiore Indipendenza Energetica Un impianto fotovoltaico con accumulo offre un alto livello di indipendenza energetica, permettendoti di essere meno vulnerabile a eventuali interruzioni della rete o all’aumento dei prezzi dell’energia. In alcune situazioni, potresti addirittura raggiungere una quasi totale autonomia energetica, utilizzando principalmente l’energia solare prodotta e immagazzinata.
  4. Utilizzo dell’energia anche di notte Con un sistema di accumulo, puoi sfruttare l’energia solare anche quando il sole non splende, come di sera o di notte. 
  5. Contributo alla Sostenibilità Ambientale Gli impianti fotovoltaici con accumulo permettono di sfruttare appieno l’energia solare, riducendo ulteriormente la dipendenza da fonti di energia fossili e le emissioni di CO2. 

L’installazione di un impianto fotovoltaico è una scelta strategica sia per risparmiare sui costi energetici sia per ridurre l’impatto ambientale. Con il mercato in continua espansione, scegliere il miglior impianto per la tua casa può sembrare complesso. Questa guida ti aiuterà a prendere una decisione consapevole, spiegandoti i fattori principali da considerare.

Indice:

  1. Perché Installare un Impianto Fotovoltaico
  2. Come Funziona un Impianto Fotovoltaico
  3. Fattori da Considerare Prima dell’Acquisto
  4. Incentivi Statali e Detrazioni Fiscali
  5. Scegliere il Giusto Installatore
  6. Manutenzione e Durata dell’Impianto

1. Perché Installare un Impianto Fotovoltaico

Scegliere di installare un impianto fotovoltaico nel 2024 offre numerosi vantaggi:

  • Risparmio economico: Un sistema ben dimensionato può ridurre drasticamente la bolletta elettrica.
  • Sostenibilità ambientale: Ridurre le emissioni di CO2 è cruciale per combattere il cambiamento climatico.
  • Autonomia energetica: Produrre energia in modo indipendente aumenta la sicurezza energetica.

2. Come Funziona un Impianto Fotovoltaico

Un impianto fotovoltaico trasforma la luce solare in elettricità utilizzabile in casa. I pannelli solari, costituiti da celle fotovoltaiche, catturano la luce solare e la convertono in corrente continua (DC). Un inverter trasforma poi questa corrente in corrente alternata (AC), utilizzabile per l’uso domestico quotidiano. .

Il processo prevede:

  • Pannelli solari: Catturano l’energia solare.
  • Inverter: Trasforma la corrente continua in alternata.
  • Contatore di energia: Registra l’energia prodotta e consumata.
  • Batterie (opzionali): Per immagazzinare l’energia in eccesso da utilizzare ad esempio nelle ore notturne.

3. Fattori da Considerare Prima dell’Acquisto

Prima di investire in un impianto fotovoltaico, ci sono alcune valutazioni fondamentali da fare:

  • Posizione geografica: L’efficienza del sistema dipende dalla quantità di luce solare che ricevi.
  • Orientamento e inclinazione del tetto: Il tetto dovrebbe essere orientato a sud e avere un’inclinazione tra 15° e 35° per massimizzare l’efficienza.
  • Spazio disponibile: La superficie del tetto deve essere sufficientemente ampia e libera da ombreggiamenti.
  • Consumo energetico della casa: Analizza le tue bollette per determinare il fabbisogno energetico. Questo ti aiuterà a dimensionare l’impianto correttamente.

4. Incentivi Statali e Detrazioni Fiscali

Nel 2024, il governo italiano continua a offrire incentivi per favorire l’installazione di impianti fotovoltaici:

  • Superbonus 110%: Ancora disponibile per alcune categorie di interventi. Verifica le ultime normative per sapere se puoi beneficiarne.
  • Ecobonus: Permette di detrarre fino al 50% dei costi sostenuti per l’installazione.
  • Scambio sul posto: Un sistema che consente di vendere l’energia in eccesso alla rete elettrica nazionale.

5. Scegliere il Giusto Installatore

Affidarsi a un installatore qualificato è fondamentale per garantire l’efficienza e la durata del tuo impianto. Ecco alcuni consigli:

  • Certificazioni: Verifica che l’installatore sia certificato (es. Certificazione FER per impianti a energie rinnovabili).
  • Esperienza e referenze: Controlla il portfolio dei lavori svolti dall’installatore.
  • Garanzia e assistenza: Un buon impianto dovrebbe avere almeno 25 anni di garanzia sui pannelli e 5-10 anni sull’inverter.

7. Manutenzione e Durata dell’Impianto

Gli impianti fotovoltaici richiedono poca manutenzione, ma è importante:

  • Pulire regolarmente i pannelli: La polvere e i detriti possono ridurre l’efficienza.
  • Controllare l’inverter: L’inverter può durare tra i 10 e i 15 anni e deve essere sostituito quando la sua efficienza diminuisce.
  • Monitoraggio remoto: quasi tutti i recenti sistemi offrono un monitoraggio continuo per verificare la produzione energetica e rilevare eventuali anomalie.

Conclusione

Scegliere il sistema fotovoltaico ideale per la tua casa nel 2024 richiede un’attenta analisi delle tue necessità energetiche, del budget a disposizione e delle specifiche della tua abitazione. Investire in un impianto di alta qualità può garantire notevoli risparmi a lungo termine e favorire la sostenibilità ambientale. Approfitta degli incentivi statali e rivolgiti a professionisti certificati per ottimizzare il ritorno del tuo investimento.

Grazie a un impianto fotovoltaico possiamo sfruttare l’energia rinnovabile del sole per i nostri consumi domestici, aiutando l’ambiente, riducendo le emissioni inquinanti e ottenendo un importante risparmio energetico.
Vediamo come possiamo ottenere l’indipendenza energetica e vivere in una casa autosufficiente grazie all’impianto fotovoltaico.

Fotovoltaico e rinnovabili

Fino a qualche tempo fa avere una casa autosufficiente energeticamente poteva sembrare un sogno, ma da qualche anno vivere senza bollette è possibile grazie alle nuove tecnologie e alle fonti rinnovabili.

Le bollette possono incidere molto sul bilancio familiare ma grazie a un impianto fotovoltaico saremo di grado di produrre l’energia di cui abbiamo bisogno in modo autonomo, senza doverla acquistare dal distributore locale.

Un impianto fotovoltaico fornisce diversi benefici, soprattutto in termini di consumo energetico e impatto ambientale: sfruttare l’energia dei pannelli solari ci permette da un lato di ridurre le bollette delle utenze domestiche e dall’altro si inserisce come uno strumento fondamentale nella lotta al cambiamento climatico. Le fonti di energia rinnovabile rappresentano infatti l’alternativa più valida e sicura ai combustibili fossili inquinanti, come petrolio, gas e carbone, permettendoci di minimizzare al massimo le nostre emissioni di C02 e fornendo un grande beneficio al pianeta.

Al momento attuale, le fonti rinnovabili rappresentano la seconda fonte di energia elettrica al mondo e contribuiscono al 26% del fabbisogno energetico globale, con l’obiettivo dichiarato di raggiungere almeno il 30% entro il 2040, se vogliamo raggiungere gli standard minimi di qualità dell’aria per fronteggiare la crisi climatica e ambientale che stiamo vivendo.

Come funziona un impianto fotovoltaico

Ma come funziona esattamente un impianto fotovoltaico? Gli impianti fotovoltaici sfruttano la capacità dei pannelli solari di assorbire le radiazioni solari, trasformandole in energia: questa, tramite un meccanismo detto inverter, verrà trasformata in corrente alternata, pronta ad essere utilizzata per i nostri consumi domestici. Grazie a due specifici meccanismi, ovvero l’autoconsumo e lo scambio sul posto, potremo ottenere un importante risparmio con il fotovoltaico, fino ad avere una casa completamente autonoma dal punto di vista energetico.

Se stiamo per traslocare in una nuova abitazione, è importante effettuare per tempo anche il trasloco delle utenze, per non rischiare di ritrovarsi senza le utenze allacciate. Al momento di effettuare il trasferimento delle utenze dovremo però avere chiaro in mente quali operazioni effettuare. Se stiamo traslocando in una casa di recente costruzione, dunque sprovvista dei contatori di luce e gas, dovremo fare richiesta per un allaccio luce e gas: questa operazione permette di installare un nuovo contatore in un edificio che prima ne era sprovvisto. É un’operazione fondamentale per attivare le utenze domestiche, ha un costo medio intorno ai 450 euro e può richiedere una tempistica dai 30 ai 60 giorni lavorativi. Se il contatore e il contratto delle utenze risultano ancora attivi, dovremo fare richiesta per una voltura di luce e gas, così da andare semplicemente a modificare i dati dell’intestatario delle utenze.

Sistema di accumulo fotovoltaico, cos’è

Se il nostro obiettivo è una casa autosufficiente energeticamente, una buona soluzione è quella di abbinare al proprio impianto fotovoltaico un sistema di accumulo: si tratta di speciali batterie in grado di immagazzinare l’energia elettrica prodotta dai pannelli ma non ancora utilizzata per i consumi domestici. Un sistema di accumulo permette dunque di ottimizzare i consumi di energia, offrendoci la possibilità di sfruttare l’energia stoccata in un secondo momento, ad esempio durante le ore serali e notturne quando i pannelli non sono più in grado di produrre energia. Così facendo non dovremo acquistare energia dal distributore locale, ma potremo utilizzare l’energia già in nostro possesso, raggiungendo l’autosufficienza energetica.

Quando conviene installare un sistema di accumulo fotovoltaico

É possibile installare il sistema di accumulo direttamente con l’impianto solare oppure scegliere di aggiungerlo in un secondo momento. Ma quando conviene installare un sistema di accumulo? Prima di scegliere se installare o meno un sistema di accumulo è importante conoscere i propri consumi energetici quotidiani.

Un impianto solare fotovoltaico tradizionale permette di sfruttare l’energia nel momento in cui questa viene prodotta, ovvero durante le ore del giorno quando l’irraggiamento solare è al massimo. Questa è la soluzione ideale se la maggior parte dei nostri consumi sono concentrati nella fascia oraria F1, ovvero tra le 8:00 e le 19:00. Ma non sempre questa abitudine è diffusa tra i consumatori.

Molti infatti appartengono a un regime biorario, di conseguenza sfruttano per i loro consumi domestici la fascia F23 (19:00-08:00) approfittando del costo inferiore della componente energia. In questo caso installare un accumulo fotovoltaico può rappresentare uno strumento prezioso, perché permetterà di sfruttare l’energia immagazzinata durante il giorno, senza doverla acquistare dal fornitore locale.

Conoscere le proprie abitudini di consumo è molto importante perché ci consente di avere una panoramica precisa e aggiornata sulle nostre abitudini di consumo fornendoci anche degli strumenti per capire come risparmiare sulle bollette.

Spesso si pensa che un impianto solare produca energia solo durante le giornate particolarmente calde e soleggiate, ma è bene sapere che un impianto fotovoltaico funziona anche senza sole e ci permette di produrre energia elettrica anche quando il cielo è coperto o nelle giornate piovose. Questo è possibile perché i pannelli fotovoltaici sono in grado di catturare energia anche quando l’irraggiamento solare è molto basso, fornendoci un apporto costante di energia per tutto l’anno.

Impianto fotovoltaico e autosufficienza energetica

Oltre a sfruttare una fonte di energia rinnovabile come il solare, contribuendo alla riduzione delle emissioni di C02, un impianto fotovoltaico ci garantisce un effettivo risparmio sul costo della bolletta, permettendoci in alcuni casi di raggiungere l’autosufficienza energetica, annullando di fatto il costo delle utenze domestiche.

Per conoscere quanto si risparmia con il fotovoltaico e come possiamo ottenere una casa completamente autosufficiente è necessario comprendere il meccanismo dell’autoconsumo, ovvero il sistema che ci permette di ottenere un effettivo guadagno economico.

Il risparmio che possiamo ottenere con l’impianto solare dipende dalla quantità di energia che un utente è in grado di autoconsumare: maggiore sarà l’energia che saremo in grado di autoconsumare (ovvero prodotta esclusivamente dai pannelli solari), maggiore sarà il risparmio che potremo ottenere. Ogni kWh che il nostro impianto è in grado di produrre e noi ad autoconsumare, è un kWh di energia che non dovremo acquistare dal distributore locale per i nostri consumi energetici domestici. Qualora il totale dell’energia prodotta dal nostro impianto fosse pari a quella necessaria per soddisfare le nostre esigenze energetiche quotidiane significa che avremo raggiunto l’autosufficienza energetica con il fotovoltaico, azzerando di conseguenza le nostre bollette.

Oltre al meccanismo dell’autoconsumo, possiamo ottenere un ulteriore risparmio con il fotovoltaico, grazie allo scambio sul posto: l’energia prodotta in eccesso dal nostro impianto può essere ceduta al prezzo di costo al GSE (Gestore Servizio Energetici) che la reimmette nella rete elettrica. Anche in questo caso, maggiore sarà l’energia in eccesso che potremo cedere, maggiore sarà il guadagno che otterremo.

Occorre ricordare che potremo ottenere l’indipendenza energetica e l’autonomia elettrica in casa solo una volta che saremo rientrati dei costi sostenuti per l’installazione dell’impianto. Grazie anche ai contributi statali, potremo rientrare dei costi in breve tempo, entro 4-5 anni e iniziare subito a sfruttare il nostro impianto solare per risparmiare sulle utenze domestiche e raggiungere l’autosufficienza energetica.

Domotica e fotovoltaico sono tecnologie che permettono di risparmiare sui consumi domestici, aumentando l’efficienza energetica degli edifici e diminuendo il nostro impatto sull’ambiente. Analizziamo qui i vantaggi derivanti dall’adozione di un impianto solare e domotico, e quale sia la situazione italiana in merito al loro utilizzo.

Casa domotica, quali i vantaggi

Una casa domotica fornisce diversi vantaggi, legati soprattutto al comfort domestico e al risparmio energetico. La domotica ci permette infatti di gestire in modo semplice e intuitivo i diversi impianti di casa collegati tra loro, evitando inutili sprechi di energia e garantendo un effettivo risparmio sui consumi domestici. Grazie al costante monitoraggio dei consumi avremo una panoramica sempre aggiornata in merito a quanto consumiamo in casa, permettendoci anche di capire dove possiamo andare a risparmiare per minimizzare il nostro impatto ambientale. Un impianto domotico sfrutta le tecnologie IoT non solo per memorizzare le abitudini domestiche ma anche per intervenire in autonomia al fine di ottimizzarne le prestazioni. L’utente domestico, grazie alla domotica potrà regolare:

  • l’illuminazione
  • il consumo di corrente
  • la termoregolazione e il riscaldamento
  • la diffusione sonora
  • l’apertura e chiusura di porte, cancelli, finestre e tende
  • l’irrigazione del giardino
  • gli elettrodomestici.

Approfittando della copertura internet potremo collegare in wi-fi il nostro impianto domotico, così da poterlo controllare anche da remoto in modo semplice e intuitivo utilizzando il nostro smartphone.

Smart home e domotica, la situazione in Italia

Il mercato delle smart home in Italia continua a registrare una forte crescita, raggiungendo nel 2019 il valore di 530 milioni di euro, con una crescita del 40% rispetto al 2018.

A far crescere il mercato sono soprattutto i diversi vantaggi inerenti alla sicurezza, alla possibilità di utilizzare comandi vocali e programmare gli elettrodomestici da remoto, uniti al risparmio energetico. Sono in particolare gli strumenti domotici per la sicurezza ad essere i più apprezzati dai consumatori italiani, tanto da occupare il 28% della fetta di mercato, seguiti da gli smart home speaker (18%) ed elettrodomestici (16%).
Il concetto di domotica è ormai entrato di diritto nella quotidianità delle famiglie italiane, tanto che il 68% degli italiani ha sentito parlare almeno una volta di domotica e smart home e quasi il 40% della popolazione nel 2019 possedeva uno strumento domotico, con una frequenza di utilizzo in aumento del 7% rispetto al 2018. La crescita del mercato e la diffusione degli strumenti domotici ha incrementato anche la consapevolezza degli italiani legata al loro utilizzo: circa il 64% è in grado di installare in autonomia un oggetto smart, con una crescita del 10% rispetto al 2018. A frenare gli italiani rimangono i dubbi legati alla sicurezza dei dati e alla privacy: nel 2019 più della metà della popolazione ammette di essere restia a condividere i propri dati personali e la percentuale è in aumento del 3% rispetto al 2018.

Impianto fotovoltaico, come funziona

Anche l’impianto fotovoltaico, al pari della domotica, rappresenta una delle tecnologie più innovative che permettono di risparmiare sui consumi e aiutare l’ambiente, riducendo le emissioni di C02. Un impianto a pannelli solari è in grado di assorbire l’energia solare e trasformarla in energia elettrica, permettendo un immediato risparmio sui consumi fino all’80%. Inoltre, grazie all’azione combinata con il sistema di accumulo fotovoltaico, una speciale batteria in grado di immagazzinare l’energia prodotta ma non ancora utilizzata, possiamo diventare autosufficienti dal punto di vista energetico, azzerando le bollette di luce e gas.
La caratteristica principale di un impianto fotovoltaico è data dalla possibilità di sfruttare per i nostri consumi domestici una fonte di energia rinnovabile da offerte e fornitori adatti, come il solare, allontanandoci dai combustibili fossili inquinanti e destinati ad esaurirsi come gas, petrolio e carbone. Le energie rinnovabili, che comprendono anche l’energia idrica, eolica e la combustione di biomasse, rappresentano la scelta di grande sostenibilità per il pianeta e, in particolare l’energia solare, è in prima linea per lo sviluppo di fonti pulite, una delle misure più importanti e urgenti per la lotta contro il cambiamento climatico.
Al momento attuale, le fonti rinnovabili rappresentano la seconda fonte di energia elettrica al mondo e contribuiscono al 26% del fabbisogno energetico globale, con l’obiettivo dichiarato di raggiungere almeno il 30% entro il 2040, se si vogliono raggiungere gli standard minimi per fronteggiare la crisi climatica e ambientale che stiamo vivendo.

La situazione delle energie rinnovabili in Italia

In Europa, l’Italia rappresenta il terzo paese per contributo di green energy e al secondo posto per la produzione di energia elettrica green.
Questi sono i dati che emergono dall’ultimo rapporto del GSE (Gestore Servizi Energetici) che analizza e mette a confronto i dati relativi alle energie italiane ed europee.
Le statistiche riportate dal GSE fanno riferimento al 2018, quando in Italia, le energie rinnovabili hanno coperto il 17,8% dei consumi complessivi nazionali, superando gli obiettivi europei, fissati al 17%, sebbene abbiano registrato una flessione dell’1,5% rispetto al 2017.
Questo calo, secondo le analisi del GSE, è dovuto fondamentalmente alla concentrazione degli impieghi di energie rinnovabili e all’aumento dei consumi complessivi nazionali.
Per l’Italia il raggiungimento del 17,8% rappresenta comunque un obiettivo importante ed eccezionalmente positivo: il nostro paese infatti è risultato l’unico tra le grandi potenze europee ad aver superato gli obiettivi definiti da Bruxelles e fissati al 17%.

Fotovoltaico, la situazione in Italia

Analizzando in particolare la situazione del fotovoltaico in Italia, emerge come a fine 2019 risultano installati oltre 880.000 impianti fotovoltaici, in grado di produrre un’energia totale di circa 21GW. Nel corso dell’anno sono stati realizzati oltre 58mila nuovi impianti solari, che hanno permesso un aumento della potenza nazionale di circa 750 MW, confermando il trend in crescita degli ultimi anni.

La maggior parte di nuovi impianti fotovoltaici presenta una potenza inferiore ai 20kW, maggiormente sfruttati per i consumi domestici. Altrettanto positiva è la ripresa degli investimenti sugli impianti solari a potenza maggiorata, oltre i 5MW, che si è registrata soprattutto nelle regioni del Sud Italia.
Nel 2019, su un totale di 115 Twh di energia elettrica prodotta esclusivamente da fonti di energia pulita, il solare ha coperto una quota pari al 20%, registrando un incremento del 4,6% rispetto all’anno precedente. Facendo una rapida stima, è stato calcolato che per ogni 10kWh prodotti dalle rinnovabili, 2kWh provengono dall’energia solare.

Analizzando più da vicino la presenza di impianti fotovoltaici nelle regioni italiane, emerge che la Lombardia è la regione italiana con la maggior presenza di impianti fotovoltaici, con un numero che si attesta intorno alle 135.000 unità, circa 10.000 in più rispetto al 2018. Al secondo posto, dopo la Lombardia, troviamo il Veneto che vanta circa 124.000 impianti: queste due regioni da sole si concentrano circa il 30% degli impianti totali nazionali. In generale il 55% degli impianti solari si concentrano nel Nord Italia, il 28% al Sud Italia e nelle isole e circa il 17% al Centro Italia.

La regione Puglia può vantare il primato italiano per quanto riguarda la potenza installata, oltre 2,8 GW e oltre 3,6 Twh di energia elettrica proveniente dal sole. La Puglia, da sola, copre quasi il 15% della produzione nazionale, seguita da Lombardia (2,4 Twh) ed Emilia-Romagna (2,3 Twh).

Analizzando nello specifico i dati relativi all’autoconsumo fotovoltaico, uno degli strumenti più importanti a favore della sostenibilità ambientale, è emerso che nel 2019 l’energia prodotta e autoconsumata dagli italiani ha superato i 4.700 Gwh, ovvero quasi il 20% della produzione complessiva degli impianti solari. A livello domestico, quasi tutti gli impianti fotovoltaici sono in autoconsumo, con ottimi risultati provenienti in particolare dal settore industriale e terziario, che hanno raggiunto rispettivamente il 39% e il 45% in termini di percentuale di energia autoconsumata sul totale dell’energia prodotta.
Particolarmente positivo è anche la crescita registrata dei sistemi di accumulo fotovoltaico, che nel 2019 hanno registrato un aumento del 50% rispetto all’anno precedente, sia in termini numerici che di potenza ottenuta.

TEC a Radio Lombardia Live Social il 4 settembre 2018

Nel nostro intervento a Radio Lombardia Live Social del 4 Settembre, Guido Massari e Davide Bruzzone hanno parlato di energie rinnovabili, centrali a biomasse e incentivi per la loro installazione.
Come evolverà il quadro normativo europeo legato alle energie rinnovabili?
Come e perché realizzare una centrale a biomasse?

Guarda il video o leggi qui sotto la trascrizione testuale:

RLLS: Guido e Davide sono qui per parlarci della loro attività legata all’energia eco-sostenibile.
In Italia c’è una situazione un po’ particolare, nel senso che forse è stato anche grazie alle normative europee se abbiamo intrapreso questa strada… Ma oggi a che punto siamo arrivati? Il nostro cammino a che punto è?

Davide Bruzzone: Diciamo che il panorama in Italia ancora oggi risente di quello che è stato il percorso della “famosa” normativa 20-20-20 che la UE ha pubblicato nel 2009: in sostanza, l’obiettivo era quello di innescare un processo di riduzione dei gas serra del 20%, con un aumento del 20% di energia prodotta da fonti rinnovabili e con una riduzione del 20% dei consumi all’interno delle costruzioni.
Oggi questo processo, arrivati al 2018, è essenzialmente compiuto. Anzi: l’Italia, grazie a un sistema di incentivazione molto importante che si è manifestato soprattutto negli anni dal 2009 al 2011, ha superato ampiamente questi numeri, per cui ad oggi abbiamo raggiunto una cifra di produzione di energie rinnovabili sull’energia tradizionale intorno al 37%. Siamo quindi abbondantemente più avanti.

Di fatto c’è un programma, sempre europeo, che partirà dal 30 novembre 2018 e avrà una proiezione al 2030, che prevede che tutta la parte di riduzione delle emissioni (quindi dell’inquinamento in generale per parlare in maniera più semplice) arrivi al 45% – con un processo tuttavia parametrato sui valori del 1990… per cui tendenzialmente i paesi che aderiscono a questa direttiva, a questo programma, vorrebbero addirittura incentivarlo per creare numeri più interessanti.
Sicuramente, e qui chiudo con la visione italiana ed europea di questo aspetto, la componente europea sarà centrale in questo processo di crescita Green e l’Italia vi avrà un ruolo determinante. Come si manifesterà questo ruolo centrale? Sicuramente con un aiuto, quindi con degli incentivi, sgravi fiscali orientati all’incremento di quella che è la produzione delle energie rinnovabili, per cui il decennio che ci aspetta dovrebbe essere un decennio di assoluta crescita da questo punto di vista.

RLLS: E questo lo speriamo un po’ tutti mi sa…
Voi con la vostra attività TEC Srl vi occupate anche di centrali a biomasse.
Questo termine “biomasse” è un po’ alieno per quello che mi riguarda e forse anche per qualcuno degli ascoltatori… Ce lo spiegate in modo che possiamo comprenderlo anche noi?
Che cos’è una centrale a biomasse e come funziona?

Guido Massari: Nel modo più sintetico e semplice possibile partiamo dal termine biomassa, da che cosa si intende per “biomassa”, perché molte persone oggi credono o sono convinte che sostanzialmente si tratti di legno o materiale legnoso. Invece la biomassa è tutto il materiale che può essere biodegradabile… Ok? Quindi viene trattato (bruciato) proprio perché è biodegradabile.
Già questo aiuta a capire come il fatto di trattare materiali di questo tipo possa dare vantaggi effettivi a chi detiene questi scarti, che possono essere scarti industriali ma anche agricoli, e di varia natura.

RLLS: Visto che ci sono diverse tipologie di impianto, voi con la vostra società ne trattate qualcuno in particolare?

Davide Bruzzone: Direi che la nostra scelta è stata abbastanza strategica: il territorio italiano vede la presenza di poche centrali tendenzialmente molto importanti, di grandezza molto importante, il che vuol dire che l’affluenza di prodotto a quelle centrali incide ad esempio sulla viabilità, il trasporto, il consumo di combustibile necessario per portare le biomasse nella centrale di riferimento. Il nostro obiettivo invece è stato quello di creare delle centrali più piccole, creando quindi quella che viene definita anche più genericamente, in tutti gli aspetti dell’energia elettrica, la generazione locale, la generazione differenziata.

RLLS: Perché investire, fra le tanti energie rinnovabili che si potrebbero sviluppare, proprio in quelle a biomassa, secondo voi?

Guido Massari: I motivi possono essere i più variegati… diciamo che una centrale a biomasse forse non è adatta a tutti. E’ adatta a quelle situazioni dove c’è la biomassa. E’ fondamentale che un impianto a biomassa ne abbia a disposizione… Perché una delle criticità è proprio quella degli approvvigionamenti e se tu ne hai lì vicino, e magari è lo scarto industriale di un’azienda che abbia anche uno spazio dedicato (stiamo parlando 300/400 metri quadri, quindi di spazi non estremamente importanti in ambito industriale, di solito) si può sfruttare questa occasione… Realizzando un impianto a biomassa da scarti industriali l’azienda, anziché sostenere dei costi per smaltirli, li riutilizza ottenendone dei vantaggi… Vale anche che nel mondo agricolo in generale o in quello dei rifiuti. Il mondo dei rifiuti in particolare è molto delicato da trattare, però è anche molto interessante in quanto ha delle potenzialità, soprattutto quando si parla di alcune tipologie di materiali che oggi si possono trattare con questi impianti.

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