TEC a Radio Lombardia Live Social il 4 settembre 2018

Nel nostro intervento a Radio Lombardia Live Social del 4 Settembre, Guido Massari e Davide Bruzzone hanno parlato di energie rinnovabili, centrali a biomasse e incentivi per la loro installazione.
Come evolverà il quadro normativo europeo legato alle energie rinnovabili?
Come e perché realizzare una centrale a biomasse?

Guarda il video o leggi qui sotto la trascrizione testuale:

RLLS: Guido e Davide sono qui per parlarci della loro attività legata all’energia eco-sostenibile.
In Italia c’è una situazione un po’ particolare, nel senso che forse è stato anche grazie alle normative europee se abbiamo intrapreso questa strada… Ma oggi a che punto siamo arrivati? Il nostro cammino a che punto è?

Davide Bruzzone: Diciamo che il panorama in Italia ancora oggi risente di quello che è stato il percorso della “famosa” normativa 20-20-20 che la UE ha pubblicato nel 2009: in sostanza, l’obiettivo era quello di innescare un processo di riduzione dei gas serra del 20%, con un aumento del 20% di energia prodotta da fonti rinnovabili e con una riduzione del 20% dei consumi all’interno delle costruzioni.
Oggi questo processo, arrivati al 2018, è essenzialmente compiuto. Anzi: l’Italia, grazie a un sistema di incentivazione molto importante che si è manifestato soprattutto negli anni dal 2009 al 2011, ha superato ampiamente questi numeri, per cui ad oggi abbiamo raggiunto una cifra di produzione di energie rinnovabili sull’energia tradizionale intorno al 37%. Siamo quindi abbondantemente più avanti.

Di fatto c’è un programma, sempre europeo, che partirà dal 30 novembre 2018 e avrà una proiezione al 2030, che prevede che tutta la parte di riduzione delle emissioni (quindi dell’inquinamento in generale per parlare in maniera più semplice) arrivi al 45% – con un processo tuttavia parametrato sui valori del 1990… per cui tendenzialmente i paesi che aderiscono a questa direttiva, a questo programma, vorrebbero addirittura incentivarlo per creare numeri più interessanti.
Sicuramente, e qui chiudo con la visione italiana ed europea di questo aspetto, la componente europea sarà centrale in questo processo di crescita Green e l’Italia vi avrà un ruolo determinante. Come si manifesterà questo ruolo centrale? Sicuramente con un aiuto, quindi con degli incentivi, sgravi fiscali orientati all’incremento di quella che è la produzione delle energie rinnovabili, per cui il decennio che ci aspetta dovrebbe essere un decennio di assoluta crescita da questo punto di vista.

RLLS: E questo lo speriamo un po’ tutti mi sa…
Voi con la vostra attività TEC Srl vi occupate anche di centrali a biomasse.
Questo termine “biomasse” è un po’ alieno per quello che mi riguarda e forse anche per qualcuno degli ascoltatori… Ce lo spiegate in modo che possiamo comprenderlo anche noi?
Che cos’è una centrale a biomasse e come funziona?

Guido Massari: Nel modo più sintetico e semplice possibile partiamo dal termine biomassa, da che cosa si intende per “biomassa”, perché molte persone oggi credono o sono convinte che sostanzialmente si tratti di legno o materiale legnoso. Invece la biomassa è tutto il materiale che può essere biodegradabile… Ok? Quindi viene trattato (bruciato) proprio perché è biodegradabile.
Già questo aiuta a capire come il fatto di trattare materiali di questo tipo possa dare vantaggi effettivi a chi detiene questi scarti, che possono essere scarti industriali ma anche agricoli, e di varia natura.

RLLS: Visto che ci sono diverse tipologie di impianto, voi con la vostra società ne trattate qualcuno in particolare?

Davide Bruzzone: Direi che la nostra scelta è stata abbastanza strategica: il territorio italiano vede la presenza di poche centrali tendenzialmente molto importanti, di grandezza molto importante, il che vuol dire che l’affluenza di prodotto a quelle centrali incide ad esempio sulla viabilità, il trasporto, il consumo di combustibile necessario per portare le biomasse nella centrale di riferimento. Il nostro obiettivo invece è stato quello di creare delle centrali più piccole, creando quindi quella che viene definita anche più genericamente, in tutti gli aspetti dell’energia elettrica, la generazione locale, la generazione differenziata.

RLLS: Perché investire, fra le tanti energie rinnovabili che si potrebbero sviluppare, proprio in quelle a biomassa, secondo voi?

Guido Massari: I motivi possono essere i più variegati… diciamo che una centrale a biomasse forse non è adatta a tutti. E’ adatta a quelle situazioni dove c’è la biomassa. E’ fondamentale che un impianto a biomassa ne abbia a disposizione… Perché una delle criticità è proprio quella degli approvvigionamenti e se tu ne hai lì vicino, e magari è lo scarto industriale di un’azienda che abbia anche uno spazio dedicato (stiamo parlando 300/400 metri quadri, quindi di spazi non estremamente importanti in ambito industriale, di solito) si può sfruttare questa occasione… Realizzando un impianto a biomassa da scarti industriali l’azienda, anziché sostenere dei costi per smaltirli, li riutilizza ottenendone dei vantaggi… Vale anche che nel mondo agricolo in generale o in quello dei rifiuti. Il mondo dei rifiuti in particolare è molto delicato da trattare, però è anche molto interessante in quanto ha delle potenzialità, soprattutto quando si parla di alcune tipologie di materiali che oggi si possono trattare con questi impianti.

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